È morto ad appena 23 anni all’indomani della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro.
Mattia Battistetti, operaio della Altedil Ponteggi Trevignano, ditta specializzata nella fornitura e nel montaggio dei ponteggi, è deceduto questa mattina a Montebelluna, poco dopo le 8:30, in un cantiere edile in via Magellano, travolto da un carico di quindici quintali.
«Siamo addolorati – commentano Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del Veneto – e rattristati per quanto accaduto a Mattia, ancora una vita spezzata senza un perché, siamo vicini ai famigliari porgendo le più sentite condoglianze. Purtroppo questo ennesimo episodio racconta ancora in modo drammatico quanto si debba fare nella fase di prevenzione degli infortuni, fare molta più formazione e informazione e quanto si debba ancora investire per evitare gli infortuni, per intensificare i controlli e per applicare le sanzioni. Perché non è possibile che un lavoratore esca di casa al mattino senza farci più ritorno. Eppure sono i lavoratori, specie nel settore edile, ad essere i soggetti più esposti a incidenti gravi e troppo spesso anche mortali.
Come Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del Veneto, denunciamo con forza il rischio che la ripartenza del settore edile, già in atto, porti con se anche un incremento inaccettabile degli infortuni sul lavoro.
Restiamo in attesa del lavoro delle autorità preposte chiamate a far chiarezza, per comprendere le responsabilità di quanto accaduto, ma ci sentiamo di ribadire che, come più volte abbiamo dichiarato, nei cantieri edili serve investire ancora di più sulla sicurezza a cominciare da una adeguata formazione delle maestranze attraverso i preposti Enti Bilaterali contrattuali del settore».
«Appena ieri – aggiunge il segretario generale di UIL Veneto Roberto Toigo – «la UIL, a tutti i livelli, ha dedicato la giornata alla campagna contro le morti sul lavoro. Il tema è anche al centro del nostro tesseramento. La ripartenza dell’economia – dopo l’anno tragico del Covid – non può prescindere dalla massima attenzione per la sicurezza. L’ansia di recuperare il tempo perduto non può costituire un alibi. Gli investimenti in prevenzione, formazione e attrezzature non sono una voce sacrificabile sull’altare del profitto. Come diciamo da mesi, non possiamo farci trovare impreparati alla ripresa economica. E al primo punto non può che esserci la sicurezza, declinata in tutti i suoi aspetti».