Uil, Cgil e Cisl di Treviso hanno indirizzato una lettera aperta alle istituzioni della Marca per sensibilizzarle sul tema infortuni sul lavoro.
«La provincia di Treviso – conferma il coordinatore provinciale Gianluca Fraioli – è ai vertici delle graduatorie per gli infortuni e le morti sul lavoro, occorre interrompere questa tragica catena».
Ecco il testo della missiva:
Le drammatiche cronache di questi giorni, nonché i dati, portano alla ribalta la provincia di Treviso come una delle province con l’incidenza più alta e sempre più in aumento di infortuni e morti sul lavoro.
Sembra che le prese di posizione, i moniti, gli appelli a presidiare la salute e a tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro non abbiano eco alcuno, come se la difesa della vita e dell’integrità fisica delle persone fossero opzionali, subordinate al risultato economico o a interessi altri.
Solo pochi mesi sono trascorsi da quando le Organizzazioni Sindacali scriventi hanno siglato il Patto della Marca Trevigiana per la Sicurezza e la Salute delle lavoratrici e dei lavoratori (24 Maggio 2021) per richiamare Istituzioni e mondo imprenditoriale verso un impegno straordinario e congiunto al fine di porre un freno all’escalation di sangue. Ma altro sangue è stato versato.
Come è noto i temi della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, assieme alla difesa dell’occupazione e della dignità sociale di ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice, rimangono una priorità assoluta dell’azione sindacale nella Marca Trevigiana come in tutto il Veneto e nel Paese.
Le recenti proposte di alcune Rappresentanze imprenditoriali guardano all’obbligatorietà del Green Pass in accesso a tutti i luoghi di lavoro, finalizzato al presidio della salute dei dipendenti. Non ci è del tutto chiaro
perché tale approccio di garanzia della salute non si applichi anche al presidio quotidiano della sicurezza dei medesimi lavoratori. Un diverso sistema di valori questo che sa più di attenzione all’andamento della produzione e al profitto che altro.
È invece nell’interesse di tutte e di tutti e della collettività intera il riservare da parte delle Aziende la medesima attenzione per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, non solo per prevenire i potenziali contagi da Covid-19 ma anche gli altri rischi a cui quotidianamente lavoratrici e lavoratori in varia misura sono esposti, in questo territorio che ne è cuore economico come in tutte le altre parti della nostra regione.
Ecco perché, anziché lanciare proposte giuridicamente discutibili e, a nostro avviso, fuori dalle regole contrattuali, è inderogabile ormai trovare una comunione di intenti e un’alleanza, spinta da salda determinazione da parte di tutti i Soggetti coinvolti, per rimuovere tutti gli ostacoli, nessuno escluso, che limitano nelle fabbriche, negli uffici e in tutti i luoghi di lavoro, il costante presidio della sicurezza e l’abbattimento dei rischi.
Per le Organizzazioni Sindacali e crediamo per tutti coloro che rappresentano una collettività, una comunità, una realtà produttiva ed economica, privata e pubblica, la tutela di ogni singolo lavoratore e lavoratrice deve essere priorità assoluta.
Non è più il tempo per nascondersi dietro un dito, dietro ad affermazioni di principio o a retoriche frasi di circostanza, servono fatti, serve concretezza, a cominciare – prima che troppe mani si ricoprano di sangue – proprio dai controlli ispettivi nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche e nei cantieri.
Così come inderogabile e improrogabile mettere subito in campo una campagna straordinaria di formazione per la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro, che sia mirata, effettiva e aggiuntiva a quanto previsto attualmente dalla normativa. Formazione che deve essere tracciabile e certificata e deve assurgere a fattore premiante nei bandi di appalto per la realizzazione delle opere o di fornitura di merci e servizi per tutti gli Enti Pubblici e per tutte le Aziende private associate alle Rappresentanze di Categoria che pongano tale principio – la Sicurezza – in cima alla loro scala di valori.
Nel ricordare che tale posizione e tali parole possono sembrare dure ma che non potranno mai minimamente riscattare un lutto, una morte, facciamo ancora una volta appello alle nostre Istituzioni e al mondo imprenditoriale tutto perché nessuno più perda la vita nel lavoro.