Cgil Cisl e Uil di Rovigo chiedono un confronto ad Adriatic Lng per affrontare la crisi energetica.
“Il territorio rodigino – conferma il coordinatore provinciale di Uil Veneto Rovigo Gino Gregnanin – prima di altri ha compreso l’importanza dei rigassificatori nel nostro Paese, storicamente in ritardo sulle politiche energetiche, con le conseguenze che purtroppo adesso sono sotto gli occhi di tutti. I prossimi mesi si preannunciano ancora più drammatici per i costi che famiglie ed imprese dovranno affrontare a causa dell’aumento esponenziale del costo dell’energia. In Polesine, non appena Adriatic Lng chiese di aprire un confronto sul rigassificatore, a fine anni ’90, furono messe in atto, con la partecipazione del Sindacato Confederale, tutte le azioni necessarie per favorire il suo insediamento.
Ora, assieme a Cgil e Cisl, riteniamo urgente riaprire il confronto con l’azienda, partendo da una logica di ”extraprofitti”, ma anche in termini di responsabilità sociale di impresa, per permettere ricadute economiche positive per i cittadini polesani. A suo tempo furono messi a disposizione del Territorio polesano 12 milioni di euro una tantum per rigassificare 8 miliardi di metri cubi.
Adesso Adriatic Lng si avvia a rigassificarne almeno 11 e, data la grave crisi energetica in corso, riteniamo sarebbe davvero opportuno che anche la comunità polesana potesse trarne qualche beneficio.
Per questo abbiamo chiesto di aprire con urgenza un confronto su tali temi, con l’obiettivo di poter mettere a disposizione dei cittadini polesani – a partire dalla fascia di popolazione più in difficoltà – delle importanti risorse economiche utili ad alleviare gli ingenti costi energetici”.