UNA BUONA RICETTA PER CONTRASTARE IL LAVORO NERO ANCHE A VERONA È QUELLA DELLA BILATERALITA’

“A Verona, a inizio stagione, nel mondo dell’agricoltura, mancavano circa 800 lavoratori stagionali e più di 6mila nel turismo. La Uil pensa che, per colmare questo vuoto, si debba puntare sulla bilateralità: sindacati e imprese, attraverso la contrattazione nazionale, devono costituire Enti bilaterali finalizzati a far incrociare la domanda e l’offerta del lavoro”.
Sono le parole del coordinatore Uil Verona, Giuseppe Bozzini, che fa il punto sulla situazione lavoro, soprattutto quello stagionale, nella provincia scaligera. 
“Sulla bilateralità – ha detto Bozzini – qualche passo in questo senso lo si è cominciato a fare nel mondo dell’agricoltura ,ma bisogna perseverare in questa direzione, rafforzando di più l’alleanza tra sindacati e imprese. Inoltre questo percorso dev’essere intrapreso  e rafforzato anche per altri settori, come quello del commercio e del turismo”. 
“Per risolvere il problema della manodopera – ha spiegato – non è sufficiente accontentarci del Decreto flussi che già ci ha mostrato le sue debolezze. All’inizio di ogni nuova stagione, pensiamo ad esempio a quella della raccolta sui campi, la manodopera risulta sempre insufficiente e comunque non incontra le aspettative delle aziende che, in difficoltà, devono cedere al caporalato. Una piaga che si vive ancora oggi, soprattutto in certi settori, e che va contrastata per garantire un lavoro dignitoso, sicuro, sostenibile e contrattualizzato”.
“E’ vero che arrivano stranieri anche a Verona, ma è anche vero che molti poi decidono di andarsene. Penso, ad esempio, ai rumeni che cominciano a preferire altre mete (Germania, Inghilterra, Francia) per lavorare, in cui vengono trattati meglio economicamente. Le campagne sono ora più occupate dagli africani che, successivamente, faranno come stanno facendo i rumeni. Tutte le persone che sono pronte a lavorare da noi, vista anche la necessità di manodopera, devono essere messe nelle condizioni di lavorare senza essere sfruttate”.
Bozzini insiste che la strada giusta sia quella della bilateralità. “Se imprese e sindacati, insieme, scommetteranno sugli Enti bilaterali sono certo che ci sarà una maggiore integrazione nel lavoro e una maggiore prospettiva sociale anche per gli immigrati. Vanno incrociate le domande con le offerte  e va fatta la formazione laddove ce ne sia bisogno. Con questi ingredienti abbiamo una buona ricetta per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento, permettendo a chi ha voglia di lavorare nel nostro Veneto e, in particolare a Verona, anche di crearsi una vita dignitosa e maggiormente sicura”.