Lavoro nero in agricoltura. Imprese sospese. Uil Verona: “Causato anche dai salari bassi”

“Continua ad espandersi la piaga del lavoro nero in agricoltura a causa dei bassi salari previsti per la raccolta dei prodotti nei campi. L’impegno delle forze dell’ordine e degli ispettorati del lavoro, a cui va il plauso della Uil di Verona, nonostante la scarsità di risorse e personale dedicato ai controlli, fa emergere la piaga del lavoro nero e del caporalato. Senza una forte azione di controllo delle istituzioni, accompagnata da politiche attive nel mercato del lavoro attraverso gli enti bilaterali (imprese e sindacato) non si riesce a sconfiggere lo sfruttamento e la concorrenza sleale di chi usa il lavoro solo per lucrare. Il forte rischio per il futuro se non si interviene è la nascita di cooperative senza terra che nella nostra agricoltura veneta trasformeranno sempre più verso la bassa qualità il lavoro e i prodotti con rischi anche per i consumatori”. Con queste parole Giuseppe Bozzini, coordinatore della Uil di Verona, interviene sulla operazione effettuata oggi dai carabinieri: due aziende agricole nel veronese sono state sospese per manodopera irregolare. “Non abbassiamo la guardia su un problema, quello del lavoro nero, che per contrastarlo ha bisogno di una sempre più forte alleanza con le imprese”.