Uil Verona e Uil Vicenza: “Ancora manodopera irregolare sulle terre venete per la vendemmia. E’ un insulto al lavoro che, per sua definizione, deve essere legale e sicuro”

“In concomitanza con la vendemmia, purtroppo le campagne venete stanno dando alla luce numerosi casi di irregolarità nel mondo del lavoro agricolo.  L’ultimo caso emerso, grazie al lavoro incessante delle forze dell’ordine che non smettiamo mai di ringraziare, è quello di un vigneto di proprietà di un’azienda agricola di Lonigo (Vicenza) all’interno del quale operava un’azienda vitivinicola della vicina provincia veronese, con la maggior parte della manodopera extracomunitaria irregolare. L’azienda agricola è stata sospesa nell’attività ed è stata oggetto di sanzione. E’ inaccettabile che, nel 2023, ci sia gente che, approfittando di situazioni sociali difficili, promuova il lavoro in nero, senza tutele, senza contratti, senza norme di sicurezza. Mentre in Francia, in occasione della vendemmia, molti nostri giovani emigrano per lavorare nei vigneti transalpini con retribuzioni interessanti, nei nostri vigneti imperversa il lavoro nero e sottopagato. Poi ci meravigliamo se qualcuno si fa male mentre sta lavorando. Serve un cambio di passo in cui le parti (imprese e lavoratori ), attraversando la bilateralità riaffermino il valore del lavoro”.

Sono le parole che Giuseppe Bozzini (coordinatore della Uil Verona e segretario regionale UILA) e Carola Paggin (coordinatrice Uil Vicenza) hanno espresso dopo aver appreso la notizia dell’ennesima irregolarità sul lavoro in agricoltura.  

“Condanniamo senza mezzi termini le logiche messe in campo dal caporalato che vanno contrastate e fermate. Chiediamo un incontro urgente con le amministrazioni comunali, con le Prefetture, con le organizzazioni datoriali”, hanno concluso.