“Il lavoro nero è una piaga che dobbiamo curare in Veneto. Lavoro nero significa evasione fiscale che costa 16 miliardi l’anno alla nostra regione oltre che decine di migliaia di posti di lavoro, secondo i dati di Confartigianato. Questo si traduce, purtroppo, in tasse che vengono pagate sempre dalle stesse fasce di persone, le stesse che garantiscono per tutti, anche per gli evasori, i servizi. E’ una vergogna su cui bisogna mettere un punto”.
Con queste parole il segretario generale della Uil Veneto Roberto Toigo interviene sulla recente operazione, svolta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Rovigo insieme ai colleghi delle Stazioni e del personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, per contrastare il lavoro nero. I controlli eseguiti dalle forze dell’ordine hanno fatto emergere irregolarità in un’azienda agricola di Porto Tolle, in un laboratorio tessile di Papozze e in un negozio di barbiere ad Adria.
“Benissimo i 12 milioni di euro che la Regione Veneto – ha detto Toigo – ha messo recentemente a disposizione della sanità e del sociale con la maxi-variazione di bilancio, rispondendo in questo modo alle richieste e alle sollecitazioni di Uil Veneto. E’ un investimento importante per la salute dei nostri veneti che la Regione, con grandi sforzi, fa ogni anno ma che potrebbe essere anche maggiore qualora non ci fosse il lavoro nero e quindi l’evasione fiscale che toglie risorse e pesa violentemente sul Veneto, sui servizi che potrebbero essere erogati meglio e su quei veneti che lavorano regolarmente”.
“Ringraziamo le forze dell’ordine – ha concluso Toigo – che, in maniera capillare e con dedizione e abnegazione, lavorano quotidianamente per far primeggiare la legalità e la sicurezza in Veneto. Come sindacato continuiamo a lavorare per sensibilizzare il mondo del lavoro alla formazione e alla sicurezza. Una cultura “di un Veneto più giusto” che promuoviamo anche attraverso le scuole e quindi rivolgendoci ai giovani di oggi che costruiranno il Paese di domani”.