“Dopo l’omicidio di Giacomo Gobbato in settembre, Mestre si sporca ancora di sangue. Il regolamento di conti avvenuto a Marghera getta ancora un’ombra sulla questione sicurezza in questo territorio. Come avevamo detto due mesi fa, il pur encomiabile lavoro delle forze dell’ordine non è più sufficiente. E non è tollerabile che i mestrini, a partire da una certa ora, non possano vivere la propria città e debbano chiudersi a casa per paura che accada qualcosa, proprio come hanno dichiarato gli abitanti del quartiere in cui è accaduto il fatto di sangue. Più deterrenza, più controlli ed una seria analisi della situazione di disagio sociale che attanaglia Mestre e più in generale le grandi città: è questo che chiediamo con forza”. Lo dichiarano il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo e il coordinatore provinciale Giuliano Gargano.