Ennesima aggressione in corsia. Uil Fpl Veneto e Uil Fpl Verona: Subito un incontro per fare chiarezza e valutare altre misure di prevenzione

“Durante il periodo pandemico i nostri professionisti della Sanità veneta sono stati chiamati eroi. Dal momento in cui la paura del virus si è assopita per poi scomparire, tante persone hanno cominciato a dimenticare la storia degli eroi e sono cominciate le aggressioni, verbali e fisiche, che non hanno risparmiato nessuno negli ospedali: dal medico all’infermiere, dall’operatore sociosanitario al tecnico di radiologia e così via dicendo. In prima linea sulle aggressioni e i più a rischio rimangono comunque i professionisti che lavorano in Pronto Soccorso: secondo i dati della Regione del Veneto, per questi professionisti, il rischio aumenta addirittura dell’80 per cento. Anche se sono stati siglati protocolli ed è stata potenziata la formazione proprio sul tema delle aggressioni in corsia, non siamo ancora fuori dal tunnel. Oggi abbiamo appreso di un altro episodio che condanniamo senza se e senza ma, accaduto all’ospedale Borgo Trento di Verona, che ha coinvolto sia un infermiere del PS sia due operatori della Croce Verde. Chiediamo un incontro con la direzione dell’azienda sanitaria per capire se, insieme, sia possibile adottare ulteriori misure preventive o intensificarne altre: la sicurezza, sul posto di lavoro, deve essere un diritto garantito e salvaguardato per ogni dipendente”. Lo affermano Mario Ragno (segretario generale Uil Fpl Veneto) e Stefano Gottardi (segretario Uil Fpl Verona) dopo aver appreso la notizia sull’aggressione di personale sanitario a Verona.