Immigrazione. UIL Veneto Belluno: “E’ una sfida che va affrontata insieme anche con l’aiuto dei nostri giovani”

“Anche a Belluno stanno arrivando i migranti. I sindaci stanno facendo i salti mortali per garantire un’adeguata accoglienza insieme alle numerose squadre del volontariato. Qualcuno è ospitato nei B&B, qualcun altro in una tenda della Croce Rossa. L’aria che si respira in queste ore a Belluno è quella della preoccupazione e della frustrazione: i migranti vengono dirottati nei vari territori come se fossero un pacco. I sindaci si sentono abbandonati e sono disperati: ci dicono che servono fondi subito disponibili per i primi aiuti e che bisogna assolutamente creare una rete tra governo, comunità locali e organismi umanitari per affrontare il disagio di queste persone  e delle comunità ospitanti. Come è stato detto la migrazione non deve essere vista solo come un problema, ma come un’opportunità. Peccato però che, per come è gestita oggi, se di gestione possiamo parlare, anche nel territorio bellunese non è percepita come tale. C’è bisogno di una svolta!”

L’emergenza migranti colpisce anche le Dolomiti in cui Sonia Bridda è coordinatrice UIL Veneto-Belluno.

Bridda sente e fa sua la preoccupazione di un territorio già fragile: “Affrontare l’emergenza degli arrivi dei migranti nei piccoli Comuni italiani, come nel nostro bellunese, è una sfida complessa che deve essere però affrontata. Siamo soli? Speriamo non per molto, magari il governo ci stupirà insieme all’Europa e avremo un piano di arrivi dei migranti e un piano di integrazione che tutti noi auspichiamo da tempo, forse troppo tempo. Ma intanto che facciamo? Come recita un detto popolare: Aiutati che il ciel t’aiuta. E allora rimbocchiamoci le maniche qui a Belluno. Non siamo persone che si arrendono facilmente o che temono le sfide”.

“Perché non chiediamo aiuto ai nostri giovani? – Bridda lancia la proposta – Coinvolgiamo i giovani della nostra comunità nella promozione dell’inclusione sociale e nell’organizzazione di attività culturali e ricreative per tutti. Potrebbe rivelarsi una svolta! Si potrebbe partire dai corsi di lingua italiana e dai programmi culturali per aiutare i migranti a comunicare e ad adattarsi al nostro modo di vivere. Con l’auto dei giovani, inoltre, noi del Sindacato potremmo anche scommettere sull’orientamento lavorativo. Potrebbe rivelarsi utile e un “arricchimento” per tutti. Nello stesso tempo potremmo prevedere programmi di sensibilizzazione e formazione per i residenti sui temi dell’immigrazione, per promuovere la comprensione e il rispetto reciproco. Non solo teoria, ma anche pratica: si potrebbero organizzare momenti ricreativi insieme e momenti in cui si tocca con mano l’aiuto reciproco in cui ad esempio un anziano riceve la collaborazione nel tagliare l’erba di casa e, viceversa, l’immigrato impara a cucinare e ad apprezzare cibi locali. La chiave per un buon risultato è l’azione collaborativa e condivisa e l’empatia nella gestione di questa sfida complessa”.

“La UIL Veneto – ha concluso – sta organizzando un’associazione regionale che possa essere il contenitore ed il volano di queste proposte, coinvolgendo i giovani e le scuole”.