“Siamo nell’era tecnologica, oggi più che mai. I bambini di adesso nascono con la tecnologia incorporata, ma nello stesso tempo, almeno per quanto riguarda il nostro Paese e il Veneto, soprattutto se parliamo di lavoro, rimaniamo un popolo di vecchi. Non sappiamo attivarci da soli uno Spid e ancora più difficilmente sappiamo proteggerci dalle insidie dei cattivi che si nascondono dietro a internet. Mai sentito parlare degli hacker? Non è di tanto tempo fa il caso che ha destato scalpore e che deve continuare a farci riflettere in cui la Ulss 6 di Padova era stata attaccata informaticamente. Centinaia di dati sensibili erano andati in mano a persone senza scrupoli che sono arrivate persino a chiedere un riscatto perché quelle informazioni, carpite illegalmente, non venissero rese pubbliche. Dobbiamo tenere alta l’attenzione su questo argomento e ragionare per trovare soluzioni valide ed efficaci”.
Massimo Zanetti, coordinatore della Uil Veneto Padova e Segretario regionale UILPA, anticipa con queste parole quanto verrà trattato in merito al lavoro tecnologico e digitale nella pubblica amministrazione venerdì prossimo, 20 ottobre, in un convegno – aperto al pubblico – a Padova, nel Palazzo del Bo, intitolato “Connessioni pericolose”. Un evento organizzato dalla UILPA (categoria della Uil per la Pubblica Amministrazione) in cui parteciperanno l’avvocato del Foro di Padova Andrea Rinaldo, la professoressa Elena Buoso del Dipartimento di Diritto Pubblico, Internazionale e Comunitario dell’Università di Padova e la dottoressa Martina Bortoletto, dirigente medico Spisal della Ulss 6.
“In una società sempre più connessa, l’impiego dei dati personali dei dipendenti da parte dei datori di lavoro solleva numerose questioni collegate alla natura potenzialmente sensibile dei dati coinvolti. – ha detto l’avvocato Rinaldo – Tra i rischi principali, l’esposizione a minacce informatiche dei dati sensibili rappresenta una preoccupazione prioritaria, oltre ai rischi di discriminazione o “bias nei sistemi large language model”, visto anche il crescente rischio di incrocio di dati, ovvero la combinazione di informazioni raccolte per scopi diversi che può conseguire dall’utilizzo di sistemi di accesso unificati (ad esempio lo Spid ed altri sistemi di Single Sign-On). La tutela di tali dati deve essere una priorità assoluta e richiede misure di sicurezza avanzate e prassi etiche impeccabili”.
“Per tutelare i dipendenti e garantire una corretta gestione dei loro dati personali ha aggiunto Rinaldo – è dunque essenziale adottare misure di sicurezza adeguate, tra cui rientrano l’adozione di politiche di privacy solide, politiche di anonimizzazione efficaci, il rispetto degli obblighi di trasparenza oltre ad una adeguata formazione del personale sulle migliori pratiche di gestione dei dati, nel rispetto dei principi e delle questioni etiche poste a fondamento della tutela degli individui”.
“In Veneto – ha continuato Zanetti della Uil Padova – circa 400 funzionari, impegnati nella digital journal, hanno dovuto autoformarsi. Siamo ancora al fai da te in campo tecnologico per quanto riguarda la formazione e non va bene. E’ tempo che il Governo prenda in mano la situazione e organizzi, con le varie amministrazioni, dei percorsi formativi in questo senso. Non c’è più tempo da perdere: la lancetta dell’orologio non sta camminando ma sta galoppando. Se poi pensiamo al semplice cittadino e non al dipendente di un’azienda, va detto che una gran fetta di popolazione è anziana e ad allungare la mano per aiutarla c’è sempre il sindacato, in questo caso la Uil Veneto che è a disposizione con i propri servizi dislocati nel territorio per fornire informazioni e supporto adeguato anche attraverso mezzi tecnologici. Non tutti sanno come muoversi per ottenere un passaporto, per avviare una pratica pensionistica, per accedere al proprio cassetto contributivo, ecc. ecc. La Uil Veneto c’è”.